16/10/09

White Sands-Il Grido delle Onde

XIII. L'Onda Perfetta
Prima Parte

Queste due ore sono volate, riempite dai preparativi, e nello stesso tempo ogni secondo sembrava cristallizzato e immobile, come succede quando il momento atteso da lungo tempo, una vita forse, si sta avvicinando. Quante volte, ai tempi di Platform Beach, ho provato quella sensazione, quando, coi ragazzi della Squad, aspettavamo le onde della prima mareggiata, e quante volte ci eravamo illusi in mezzo a quelle ci fosse l'Onda Perfetta?
Ora è arrivata, e come sempre accade quando passato presente e futuro si avvicinano al loro punto focale, il tempo perde ogni regola. Mentre preparo la tavola, lubrificandola con estrema attenzione, perché l'attrito con la cresta dell'Onda non comprometta l'equilibrio, una volta in piedi, e controllo ogni centimetro del legno che mi ha accompagnato per anni, frammenti di memoria mi sfrecciano nella mente, troppo velocemente perché possa afferrarli, e soffermarmici, ma ognuno dei quali con una lezione, o un avvertimento da dare. L'esperienza accumulata in anni di Surf, che contribuisce a prepararmi, per incontrare nel modo migliore l'Onda Perfetta.
E finalmente arriva. Eccola, là davanti, a qualche centinaio di metri dalla battigia, mentre con velocità si avvicina, anche se pare lentissima nel suo liquido incedere, e si alza pigramente. A questo punto è già alta due metri, due metri e mezzo. Quando giungerà presso la costa, probabilmente raddoppierà. Esistono onde più alte di quella, più veloci, e anche più stabili, ma non sono le dimensioni, o le caratteristiche chimico-fisiche, a fare di un'onda, l'Onda Perfetta. E' il modo in cui ogni molecola della sua anatomia si specchia nella tua.
Con Sandy che mi osserva, seduta sugli scogli nella consueta posizione -le ginocchia contro il petto e la testa leggermente inclinata a sinistra-, entro in acqua, e mi stendo sulla tavola, remando lentamente con le mani, in direzione dell'Onda.
Mano a mano che mi avvicino, il mare tende a curvarsi, sotto di me, e di fronte inizia ad alzarsi una parete smeraldina di compatta materia liquida. La fisso, e sento che lei fissa me, coi suoi occhi elementali, fatti di molecole di idrogeno e ossigeno, e un soffio di aria a bassa pressione, che arriva dalla nuvola di acqua polverizzata che ricopre la cresta.
E infine sono alla base. Mentre la forza della corrente vince la gravità, sollevandomi fino alla cresta dell'onda, il respiro mi si mozza nei polmoni, e il cuore inizia a battere a più non posso, pompando sangue alle tempie, che pulsano a tempo. Sono presto sulla cresta, e mi sollevo in piedi sull'asse.
Rimango in equilibrio per qualche istante, mentre la schiuma avvolge la tavola, e io cerco la posizione migliore per sfrecciare in parallelo col moto dell'Onda. La nuvola si è sollevata, e forma una barriera sopra la mia testa, che impedisce ai raggi del sole di abbagliarmi, permettendomi di allargare le braccia, mentre sfreccio in parallelo con la cresta dell'onda, e la superficie del mare.
Sollevo le braccia e sento la nuvola fra le mie dita; la tavola è perfettamente in equilibrio sull'Onda, mentre l'attraverso diagonalmente a una velocità incredibile. In quell'istante, onda e nuvola si prendono per mano, attraverso di me, dentro e fuori di me... poi, per una frazione di secondo che dura per sempre, la tavola si stacca dalla superficie dell'acqua, e io volo.
In questo istante comprendo. Che il Tempo ha un senso, lo Spazio ha un senso, la Vita ha un senso. Che siamo Acqua. Nell'Acqua dell'esistere. E nella mente, nell'anima, nel cuore, e in ogni muscolo, fibra, tendine, nel sangue e nelle molecole, nelle articolazioni e nelle strade che uniscono le sinapsi, creando il pensiero, sento vibrare la Parola che muove i pianeti, gli atomi e tiene unito l'Universo, rendendolo infinito.
Quella Parola, per me, ha il colore dell'Oceano, a White Sands, quando si specchia negli occhi di Sandy.

Lo ammiravo col cuore in gola, ero contenta per lui, stava realizzando il sogno della sua vita. Anche se, ora che aveva trovato l'Onda, sarebbe sicuramente andato via da me, a cercare un'altra Onda Perfetta chissà dove.
A quel pensiero non riuscii a trattenere lacrime bollenti, che rigarono il mio viso segnandolo con la consapevole paura che avevo sempre avuto, fin da quando Ronny era arrivato a White Sands: che prima o poi mi avrebbe lasciato.
Uscì dall'acqua strisciando Carmilla sulla sabbia, e correndo verso di me, mentre sorrideva ancora eccitato dalla Surfata della sua vita. Asciugai gli occhi e saltai giù dagli scogli, andandogli incontro.
-Sei stato grande, mi hai fatto fermare il cuore!
-Avresti dovuto sentire il mio quando ero là in cima!- disse lui ancora in estasi, -Ma... cosa c'è?- mi chiese preoccupato, notando evidentemente i miei occhi lucidi.
-Niente... mi hai emozionata, te l'ho detto!- mentii, -Quindi, cow boy delle onde...- ripresi dopo un attimo di imbarazzato silenzio, -ora che hai trovato la tua Onda... andrai a cercarne un'altra altrove, suppongo...
-Altrove?- chiese guardandomi in modo strano, come se avessi detto chissà quale cavolata, incollando gli occhi ai miei, -Non ho nessuna intenzione di andare via! La mia Onda Perfetta l'ho trovata qui...- aggiunse prendendomi le mani, -Qui con te, Sandy...
Lo guardai stupita, incredula e felice. Avevo capito. Il grido acuto di un gabbiano che volava a pochi metri da noi interruppe il nostro silenzio, facendoci alzare la testa, era di nuovo Quel Gabbiano, quello Diverso!
-Guarda! Sembra Jonathan Livingston!- Esclamò Ronny.
Lo guardai stupita ancora una volta. Mi aveva letto nel pensiero?
-L'ho pensato anch'io... quando l'ho visto nel Sogno... il Nostro Sogno... quello del Faro e Miguel...
Ronny mi guardò e sorrise. Non chiese e non disse niente riguardo il gabbiano e il sogno, -Andiamo- aggiunse soltanto.

Continua...

cap 13-1 samy

1 commento:

  1. beh..il mondo cammina in avanti...ma è divertente, ogni tanto, "camminare" invece..come i gamberi;-)...e così, x poki attimi, sono tornata indietro nel tempo:) al 16 ott. del 2009..e di poki mesi + giovane..hiihihi.. ehi, my friends..nn mi avete dimenticata vero??..io asssssssslutamente no:))) anke se negli ultimi mesi, mi sono affacciata dalla terrazza raramente..nn significa ke ho scordato 2 persone super speciali come lo siete voi:))))))))))) come sempre...veloce veloce...ingrano la marcia, (la 5:-))) ) e dal meraviglioso panorama della terrazza...passo all'accgliente e calda casa California dell'Ondina;-)...a voi..tanti baciotti skioccanti ciao:staff:staff

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