29/03/09

Estate Western

0 Estate Western 02Tessy firme II
Tessy
L'alba nel deserto dell'Arizona ha i colori di una carezza a lungo attesa. Esplode quasi senza preavviso, spuntando dietro i picchi di roccia che si stagliano contro un cielo scuro, improvvisamente rischiarato da strisce di luminosità quasi divina. E' uno spettacolo capace di fermare il cuore, o far ripartire un cuore in panne.
Mi chiamo Tessy, Tessy Roberts, e giro per i Rodei. A volte mi piace presentarmi come fossi un cow boy, e in verità, il mio lavoro non è molto diverso da quello dei vaccari che, cent'anni e passa fa, domavano stalloni e giovani torelli, nei ranch sparsi per il West. Venivano pagati, per farlo, e anch'io vengo pagato, che il mio sia solo entertainment per turisti, cambia poco.
La mia compagna si chiama Green Waver, una giumenta di sei anni, bella come il sole, bianca, con la criniera e la coda di un castano fulvo che sembra dipinto, e un segno a forma di stella, più scuro, quasi rosso, sulla fronte. Mi vuole un bene dell'anima, e non la tradirei mai. Per un'altra cavalla, chiaro. Che se trovassi la donna della mia vita -e a quarant'anni suonati, ormai, nemmeno ci credo più- magari mollerei i rodei, e la mia esistenza nomade di buscadero. Però, forse, cercherei di convincerla a far amicizia con Wavy, alla donna della mia vita, dico.
Avere un paio di Grazie protettrici come Green Waver, e la donna della mia vita, sarebbe come vincere la lotteria nazionale per due volte di fila. E chissà che, sotto il cielo dell'Arizona, questa eventualità non sia già stata contemplata. Di certo non oggi. Perché la macchina mi ha piantato, fermandosi di colpo, e rifiutandosi di ripartire, proprio a due passi dal Parco Nazionale Navajo di Monument Valley.
Sto andando a Kayenta, per un raduno di gente come me, una convention in vista del prossimo Rodeo di Prescott, che si terrà a Giugno, e la mia Chevy mi ha mollato improvvisamente, mentre da dietro i Ray-Ban a goccia stavo ammirando una delle albe più belle avessi mai visto, farsi strada all'orizzonte, dietro le sentinelle di roccia piazzate lì millenni fa, da un Regista più bravo di John Ford.
Wavy, chiusa nel roulottino sul carrello, dietro la macchina, ha nitrito annoiata. In effetti, partendo da San Francisco, mi aveva guardato con quei suoi occhi profondi, quasi aspettasse qualche inconveniente, lungo il tragitto. Quel nitrito è il suo modo per dirmi, “hai visto? Avevo ragione”.
Non me la prendo più di tanto, sono in anticipo sulla convention, solo che certi contrattempi mi mandano sempre un po' in bestia. In mezzo al deserto di Monument Valley il cellulare non ha campo, non posso chiamare un carro attrezzi, o qualcuno che mi dia una mano. Prima o poi passerà un'anima pietosa, che mi tirerà fuori da questa situazione di stallo?
Neanche l'avessi chiamata, in risposta alla mia preghiera, vedo una nuvola di polvere davanti a me, avvicinarsi staccandosi man mano dalla linea dell'orizzonte. E' proprio contro sole, e la luce che aumenta mi fa distinguere a fatica i contorni della figura che si avvicina, che occhieggio da sotto le falde dello Stetson, ma ho ancora una buona vista, e che Dio mi fulmini se quello che viene verso di me non è un cavallo, con in groppa qualcuno che lo sta guidando con fermezza sulla pista.
Sorrido, appoggiandomi con la schiena al metallo fresco della Chevy, e poggiando il piede sulla ruota, per avere un contatto materico con manufatti tecnologici della mia epoca, altrimenti sarei tentato di credere di trovarmi davvero in un film di John Ford. Chiuso in una diligenza, mentre arrivano i pellerossa.
Wavy nitrisce, eccitata. Quel cavallo è un maschio. Chissà perché, qualcosa mi dice che il cavaliere, al contrario, è una donna.
Cavallo e cavaliere si avvicinano alla strada, la attraversano e vengono verso di me. E' proprio una ragazza quella che sta smontando di sella, a pochi passi dalla mia auto. Dai lineamenti sembra un'indiana, forse Navajo, visto che siamo nel loro territorio. E' vestita in maniera semplice e comoda: una camicia chiara, un paio di jeans, degli stivali alti di foggia texana. E' molto carina, avrà sui venticinque anni, forse uno o due di più.
Mi squadra con un'espressione a metà tra l'ironico e il divertito. Devo essere proprio ridicolo, fermo sulla strada, col mio cappello calato sugli occhi e i pollici infilati nella cintura.
-Serve aiuto, cow boy?- chiede, con una voce chiara, dolce e cristallina.

27/03/09

Estate Western

0 Estate Western 01Magaskawee firme I
Magaskawee
La luce che si alza dal mare, è la stessa che vedo sorgere nel deserto, e abbassarsi dietro rosse montagne senza smettere di brillare, riflettendo i suoi raggi dai caldi colori sul Torrente, che pigramente giace nel suo letto di cristallo.
Sono Magaskawee Clearwater, nelle mie vene scorre puro sangue indiano, discendente Navajo di cognome, Sioux di nome, oltre che di sangue da ambo le parti.
Ogni giorno mi alzo all'alba per godermi il sole nascente, in compagnia della sola natura, che mi circonda, e di Blue Angel, il mio migliore amico, uno stallone dalla criniera nera e il pelo marrone.
La natura abita in me, e con l'urbanizzazione non ci vado molto d'accordo. Amo salire in groppa al mio cavallo, che sfreccia veloce come un fulmine, facendomi sentire addosso il vento che mi scompiglia i capelli, simile al respiro di Dio che riempie i polmoni di infinito. È come una corsa nel passato, sento l'essenza dei miei antenati profumare il nuovo giorno, e resto a cavalcare per ore, prima di rientrare nella realtà contemporanea.
Al tramonto torno nello stesso posto, per catturare i sogni del corso d'acqua che scorre lungo il deserto, stanco e bruciato dal fuoco solare, che spia i suoi pensieri da vecchio spavaldo consumato dal mondo.
Aspetto che la luna faccia capolino tra le stelle, trasformando le scintille d'acqua dai mille colori, in perle d'argento baciate dal timido venticello delle prime ore serali. È in quel momento che raccolgo i miei silenzi e li confido al Torrente, perché li trascini nella notte a cavallo di due mondi, distanti ma paralleli, danzanti sulle note del tempo distante uno scorcio d'eternità.
Questa sono io, abitante dei giorni nostri, costantemente in contatto con le radici del passato, profondamente piantate in tutti gli angoli della mia esistenza, mentre aspetto l'arrivo dell'estate.
Oggi ho visto il sole salutarmi qualche minuto prima del solito, ho catturato i suoi raggi sul viso, mentre Blue Angel si abbeverava nel Torrente.
Ora cavalco libera lasciando indietro la polvere che si alza dalla terra al nostro passaggio, senza pensare a nient'altro oltre la bellezza di quel senso di pace interiore, che porto con me da quando ho scoperto di esserci.
Sono ancora assorta nei miei pensieri, mentre comincio a costeggiare la strada, quando mi accorgo di un auto ferma sul ciglio, con un carrello appendice che trasporta un cavallo. “L'ennesimo cow boy rimasto in panne!”, penso.
Mi fermo per essere certa che abbia bisogno d'aiuto, e resto a guardarlo da lontano. Quel cow boy ha proprio l'aria di chi è appena rimasto fregato dalla tecnologia... sì, ha bisogno d'aiuto! Mi avvicino a lui lentamente, per inquadrare bene la sua figura.
È in piedi poggiato con la schiena sulla macchina, nasconde gli occhi sotto il cappello, ha un piede poggiato su una ruota e i pollici infilati nel cinturone di cuoio, atteggiamento tipico di chi è contrariato, e in attesa di qualcuno che gli dia una mano.
Sorrido pensando che il mio Blue Angel non gioca mai questi brutti scherzi, come quei pezzi di ferro messi insieme, e gli accarezzo affettuosamente la lunga criniera, gesto che lui apprezza particolarmente.
Il cow boy sembra non si sia ancora accorto del mio arrivo, sorrido ancora, e scendo dal cavallo.
0 Estate Western Post firme

25/03/09

Birthday Party!!!

Rock n' Roll!!! Skate!!! Converse!!! Fantascienza!!! Cinema!!! Vintage Guitars & i favolosi anni '50!!!
Non può che essere il Party di Compleanno di
Roby California!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come On, People, join us and have a Good Time, anzi, a Johnny B. Goode Time!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Robi ha preparato una selezione micidiale di pura adrenalina musicale, e Samy è, come al solito, occupata a fare gli onori di Casa, e preparare il miglior caffé da questo lato della California... e una megagigantesca torta (perché deve sorreggere il peso di 43 candeline) alla panna e cioccolato... cioccolato PeruginO, ovviamente!!!
Buon Divertimento!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
...e come di consueto, mentre arriva la Torta, gli Auguri a Robi li facciamo cantare da Quattro ospiti d'eccezione:
 

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